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giovedì 29 maggio 2014

By Maria Luisa Lazzara
 
 
 
 
Storia
La tradizione popolare racconta che Sant'Agata fosse una bellissima fanciulla, discendente da una nobile famiglia catanese nata nel 235 d.C. e convertita al cattolicesimo. Il proconsole Quinziano si innamorò di lei e la costrinse ad abiurare la propria fede e ad adorare gli dei pagani. La fanciulla rifiutò ostinatamente e venne così martirizzata, subendo lo strappo violento delle mammelle. Sant'Agata fu beatificata dopo la sua morte ed oggi è venerata, come santa protettrice di Catania dove si svolge ogni anno una bellissima festa il 5 febbraio.

 

 

Per la pasta frolla (dosi per 10 dessert grandi o 20 piccole)

Farina 00 600 gr
Strutto 120 gr
Zucchero a velo 150 gr
Uova 2 tuorli
Vaniglia

Per il ripieno
Ricotta di pecora 500 gr
Canditi 100 gr (facoltative, io non le ho messe)
Scaglie di Cioccolato fondente 100 gr
Zucchero a velo 80 gr
Cannella o un goccio di marsala


Per la glassa e guarnizione
Zucchero a velo 500 gr
3 albumi del peso di 100 gr
Limoni 5 gr
Ciliegie candite

 

Procedimento per  la pasta frolla

Tagliare lo strutto a dadini e lavorarlo tra le dita insieme con la farina. Quando i due ingredienti saranno ben amalgamati aggiungere lo zucchero al velo, incorporare le uova e la vaniglia. "Quando il composto avrà una consistenza soffice ed elastica, da poterci affondare le dita come un seno voluttuoso, coprire con una mappina e lasciar riposare".

Preparazione del ripieno

Tagliare il cioccolato in scaglie, setacciare molto bene la ricotta, passandola attraverso un colino e unire lo zucchero a velo, anch'esso passato al setaccio, quindi amalgamate gli ingredienti. Aggiungete il cioccolato e se volete un aroma particolare aggiungere un pizzico di cannella o un goccio di marsala.

Mescolare il tutto per ottenere un composto omogeneo.

Riprendete la frolla e stenderla con un matterello, in una sfoglia alta circa mezzo cm e foderate con essa degli stampi semisferici (io utilizzo delle semisfere di alluminio) quindi riempiteli con la ricotta. Ricavare dalla pasta frolla un cerchio per sigillare le semisfere con un coppapasta. Chiudere quindi le semisfere, premendo leggermente i bordi.

Infornate il tutto, in forno statico già caldo, a 180° per 20 minuti. Quando la frolla si sarà colorata in superficie, sfornare e lasciare raffreddare negli stampini, quindi sformare solo quando saranno completamente fredde (altrimenti il ripieno caldo non reggerà). Sistemarle su una gratella.

Preparazione della glassa

Montate gli albumi con le fruste di uno sbattitore elettrico o con una planetaria, quando il composto risulterà semimontato aggiungete lo zucchero a velo, un cucchiaio alla volta e per ultimo il succo di limone. La consistenza della glassa non dev’essere troppo soda e lucida ma, come si dice in gergo, deve "scrivere", cioè deve lasciare una scia cadendo dall'alto.

"Perchè delle semplici cassatine si trasformino come per magia in seni maliziosi, minne piene, decorare queste magnifiche, bianche, profumate rotondità con una ciliegina candita".

Lasciate asciugare sulla gratella, per far cadere la glassa in eccesso. Le minne di Sant'Agata sono pronte: possono essere consumate quando la glassa è ancora morbida oppure lasciarla asciugare completamente.
Conservazione

Conservate le minne di Sant'Agata in frigorifero, coperti con la pellicola, per 3-4 giorni. Le cassatine possono essere congelate una volta cotte e poi glassate dopo lo scongelamento.

 

Consiglio di leggere il libro di Giuseppina Torregrossa,  Il Conto delle Minne dal quale ho preso la ricetta e alcune espressioni.

 

 

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